Sanità digitale, le prime linee guida dell’Oms

4
mag
2019

L’Organizzazione mondiale della sanità ha di recente redatto un corposo documento di oltre cento pagine, per guidare i legislatori a sfruttare al meglio le potenzialità della sanità digitale.

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, ha ribadito che tali linee guida sono essenziali per ottenere una copertura sanitaria globale, motivo per cui le tecnologie digitali non sono fini a sé stesse, ma strumenti vitali per promuovere la salute e rendere il mondo un posto più sicuro e aiutare le fasce più deboli della popolazione.

I veri protagonisti delle linee guida redatte dall’Oms sono i dispositivi mobili, in particolare tablet e smartphone, questo per l’implementazione di un sistema di registrazione delle nascite e delle morti via smartphone, in modo da permettere al sistema sanitario di attivare, se necessario, i servizi sanitari e sociali, per il potenziamento della telemedicina, con la creazione di piattaforme per la condivisione dei dati sanitari dei pazienti con i clinici autorizzati, sempre nel rispetto e tutela della privacy, per il tracciamento digitale dello stato di salute dei pazienti e dei servizi sanitari cui hanno avuto accesso.

Tutti gli strumenti digitali sono di per sé molto complessi, ma possono assicurare un valore aggiunto per chi lavora nel campo della sanità e per i pazienti che li usano, tenendo ovviamente conto delle limitazioni legate alla mancanza di infrastrutture adeguate in molte aree del mondo.

È comunque doveroso ribadire il punto centrale delle linee guida: gli interventi sanitari digitali servono a integrare e migliorare il sistema sanitario, come ad esempio accelerare lo scambio di informazioni, ma, di certo, non sostituiscono le componenti fondamentali necessarie ai sistemi sanitari come la forza lavoro sanitaria, il finanziamento, la leadership e governance, e l’accesso ai farmaci essenziali.

Andrea Bisciglia, cardiologo e responsabile osservatorio sanità digitale Aidr