CUORE: tra mare e montagna

25
lug
2023
Ipertensione, scompenso, aritmie e coronaropatie: è fondamentale conoscere le regole per mantenere il cuore in forma anche d’estate.

Sì a mare o alla montagna, ma non a quote superiori a 1200 metri. Sono consigliate anche la collina, il lago o la campagna.

MARE


I soggetti a rischio devono stare attenti ai colpi di calore specie evitando di esporsi al sole nelle ore più calde e proteggendosi sempre la testa indossando un cappello ed evitando bruschi sbalzi di temperatura.

Fondamentale l’idratazione: non bere solo quando si avverte la sete, ma costantemente nel corso di tutta la giornata almeno 1,5 litri di acqua al giorno e consumare 5 porzioni di verdura e frutta fresca.

Evitare di fare il bagno a stomaco vuoto. Le malattie cardiache favoriscono il rallentamento della digestione. Per questo motivo occorre fare attenzione anche alla temperatura dell’acqua: non deve essere troppo fredda.

Si può tranquillamente fare attività fisica, indicate passeggiata in riva al mare o una nuotata, ma sempre tenendo conto dei propri limiti. Preferibili lunghe passeggiate nelle ore più fresche.

Naturalmente un paziente con scompenso e chi ha avuto un infarto recente deve essere molto più prudente. Prima dell’inizio di qualsiasi attività fisica, il consiglio è sottoporsi sempre ad una visita cardiologica.

Le persone con fibrillazione atriale, prima di partire, devono controllare gli esami ematochimici e in particolare verificare che il sodio e il potassio siano nella norma perché una loro carenza facilita l’aritmia. Se nel corso della vacanza si avvertono stanchezza e palpitazione è bene assumere un integratore di potassio, sotto il controllo del cardiologo curante.

MONTAGNA


Di contro, la montagna nei cardiopatici determina una riduzione dell’ossigenazione del sangue, è bene quindi arrivare a un’altitudine di non oltre 1000-1200 metri, andare in progressione, con una sosta di qualche ora ogni 500-600 metri ed evitare attività fisica nei primi giorni per permettere al sistema emopoietico e a quello circolatorio di adattarsi all’altitudine. Meglio abituarsi gradualmente al clima per i primi 3 giorni, praticando un’attività fisica leggera.

La pressione arteriosa in montagna spesso non è prevedibile e a volte tende ad aumentare. Per questo, gli ipertesi e i soggetti con scompenso cardiaco debbono portare un manometro elettrico per controllare pressione e battito cardiaco. Il “mal di montagna” è molto più comune di quanto si pensi ma prevenirlo è semplice, basta consultare il medico prima della partenza per sapere che cosa fare e quali medicinali portare. Se si sale velocemente oltre 3 mila metri c’è addirittura il pericolo di edema polmonare o cerebrale.

COLLINA


Per chi ha problemi cardiovascolari l’ideale sarebbe una vacanza a mezza collina. Più fresca del mare, con pochi sbalzi di temperatura e una “normale” quantità di ossigeno nell’aria, è perfetta anche per i cardiopatici in condizioni più gravi.