NAO: nuovi anticoagulanti orali

10
nov
2015

Nuove frontiere terapeutiche: I nuovi anticoagulanti orali

La fibrillazione atriale è l’aritmia più comune nella pratica clinica, essa è responsabile di un terzo delle ospedalizzazioni per disturbi del ritmo cardiaco e rappresenta un predittore di mortalità.
La FA aumenta di 4-5 volte il rischio di ictus che rappresenta la complicanza più grave.
Nel corso della vita, 1 persona su 3, affetta da FA va incontro ad 1 ictus cerebrale, e circa 1 su 5 di questi ictus è attribuito a questa malattia.
L’unica terapia, in grado di ridurre significativamente l’ictus in questi pazienti è la TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE (TAO) con antagonisti della vitamina K (warfarin AVK).

Numerosi sono i limiti di questa terapia:

• variabilità interindividuale con conseguente aggiustamento del dosaggio monitoraggio INR (prelievi continui);
• interazioni alimentari;
• interazioni farmacologiche.

Ad oggi il più significativo avanzamento della farmacologia degli ultimi anni, è rappresentato dai nuovi anticoagulanti orali (NAO) .
Essi hanno dimostrato di ridurre rispetto alla vecchia terapia con il warfarin, sia il rischio di ictus che di sanguinamento a fronte di una maggiore maneggevolezza.
Questi farmaci oltre ad una superiore efficacia nel ridurre l’ictus e alla sicurezza di un rischio emorragico minore, migliorano non poco la qualità di vita del paziente affetto da questa patologia.
Essi hanno una maggiore comodità di somministrazione, nessuna restrizione alimentare, e finalmente libera il paziente dalla schiavitù degli agognati controlli di laboratorio.
A distanza di alcuni anni dall’approvazione e commercializzazione per la prevenzione dell’ictus nella FA l’utilizzo di questi farmaci si sta diffondendo sempre più nella pratica clinica e numerose sono le conferme sia di efficacia che sicurezza, ed un numero sempre maggiore di pazienti con FA viene trattato superando i ben noti limiti del vecchio Warfarin.

Centro Roma Cuore

Dr. Daniele PORCELLI

Foto tratta da web (www.aboutpharma.com)