Il pacemaker diventa wireless: il ritmo cardiaco regolato con una mini batteria nel cuore

15
nov
2013

Presentato all'Annual Scientific Session of the American College of Cardiology.
Gli ultimi dati raccolti evidenziano una correlazione tra il consumo giornaliero di bevande dietetiche e l'insorgenza di patologie cardiovascolari (CVD) e la mortalità nelle donne in postmenopausa. I risultati si basano su un'analisi del consumo di bevande dietetiche e dei fattori di rischio cardiovascolare svolta su 59.614 donne non affette da alcuna patologia cardiovascolare al momento dell'arruolamento allo studio osservativo della Women's Health Initiative. I risultati sono stati presentati a marzo nel corso del meeting ACC tenutosi a Washington DC.

I ricercatori della University of Iowa Hospitals and Clinics di Iowa City hanno analizzato le risposte fornite ai questionari somministrati alle partecipanti, il cui scopo era determinare le abitudini relative al consumo di bevande nei tre mesi precedenti. Una "bevanda" era definita come una porzione da 0,33 litri e includeva bibite dietetiche sia gassate sia alla frutta.

La misura dell'outcome primario era un composito dell'incidenza di cardiopatia coronarica, scompenso cardiaco congestizio, infarto del miocardio, un intervento di rivascolarizzazione coronarica, ictus ischemico, arteropatia periferica e decesso dovuto a CVD.

Un follow-up medio di 8,7 anni ha evidenziato che l'outcome primario si è verificato nell'8,5% delle donne che consumavano due o più bevande dietetiche al giorno, rispetto al 6,9% costituito dal gruppo che consumava dalle cinque alle sette bevande a settimana, al 6,8% del gruppo che ne consumava da una a quattro a settimana e al 7,2% del gruppo che ne assumeva da zero a tre al mese. La correlazione persisteva anche dopo aver controllato i fattori di rischio di CVD, quali le caratteristiche demografiche, l'indice di massa corporea, il fumo, l'assunzione di terapie ormonali, l'attività fisica, l'assunzione energetica, l'assunzione di sodio, il diabete, l'ipertensione e il consumo di bevande zuccherate.

Le donne che consumavano almeno due bevande dietetiche al giorno correvano un rischio superiore di eventi CVD (HR=1,3, 95% CI 1,1-1,5), di decesso per CVD (HR=1,5, 95% CI 1,03-2,3) e di mortalità in generale (HR=1,3, 95% CI 1,04-1,5) rispetto al gruppo di partecipanti che consumava tra le zero e le tre bevande al mese.

I ricercatori hanno posto l'accento sul fatto che i dati relativi alla correlazione tra bevande dietetiche e insorgenza di CVD non è stata confermata e hanno sottolineato che è necessario verificare i risultati.

Tratto da http://www.univadis.it/